Sommario RdT 4/1996

Jos E. Vercruysse S.I.
Riconciliazione delle memorie. 450 anni dopo il Concilio di Trento.
A 450 anni di distanza, e in una ben diversa temperie culturale ed ecclesiale, c’è necessità di collocare il Concilio di Trento in un contesto più ampio e in una prospettiva storica, superando ogni residuo "tridentinismo", in modo da operare un’indispensabile purificazione della memoria, quale premessa per un rinnovato dialogo ecumenico. L’A. mostra come, nel processo che diede luogo alla spaccatura della Chiesa latina nel ’500, vi fu la rapida crescita di differenti memorie collettive, con esiti altamente disgreganti, del tutto imprevedibili all’inizio. Una più attenta lettura storica, sganciata da ogni intento apologetico, può oggi contribuire a purificare le memorie sedimentate nelle varie tradizioni, trasformando una storia di divisioni in storia di dialogo (RdT 37 [1996] 437-450)

Renzo Infante
Lo sposo e la sposa. Contributo per l’ecclesiologia del Quarto Vangelo
Valorizzando il linguaggio simbolico del Vangelo di Giovanni, che riesce a far intuire realtà altrimenti inesprimibili, l’A. cerca di evidenziare alcuni tratti dell’ecclesiologia giovannea. Egli si addentra così nella simbologia sponsale, che ha le sue radici nel Cantico e nei Profeti, ma trova nuove prospettive di significato in rapporto alla figura del Messia-sposo. Attraverso i rapporti di Gesù con persone concrete - che in Giovanni assurgono però facilmente a modelli simbolici - si delinea quella figura della sposa-Chiesa, che è chiamata a testimoniare nei secoli la risposta dell’umanità all’amore, dai tratti chiaramente sponsali, di Dio (RdT 37 [1996] 451-481)

Luciano Baccari
Ateismo semantico, fede razionale, fideismo
La differenza tra la cultura europea continentale e quella anglosassone -rappresentate rispettivamente, in maniera emblematica, da Leibniz e da Hume - spiega perché alla crisi religiosa della modernità si sia reagito nei due ambiti culturali in modi assai diversi: sul continente cercando di sostituire la nozione di Dio con principi e idee unificanti, in Inghilterra focalizzandosi sulla dimensione empirico-sperimentale della realtà, accreditando, di conseguenza, solo ciò che possiede un riscontro oggettivo. Spetterà a Wittgenstein e a Popper ridare vigore teoretico alla cultura inglese, che ora si presenta articolata in tre aree: una linguistica, una epistemologica e una terza fondazionalista, in grado quest’ultima di riconoscere alla religione un’importante funzione noetica (RdT 37 [1996] 483-504)

Adolfo Russo
Il concetto di religione come categoria teologica
L’articolo si inserisce nella ricerca avviata dall’ATI in vista del Congresso Nazionale del prossimo anno. Stando all’A., il concetto di religione va definito anzitutto in chiave fenomenologica: un concetto teologico che parta dai principi della fede cristiana, infatti, può risultare troppo specifico e, al limite, inaccettabile (cf la legittimità stessa della "religione", messa in discussione dalla teologia dialettica). L’A. delinea lo sforzo della teologia cattolica per attestare il valore positivo delle altre religioni, senza intaccare la specificità cristiana che, considerando Cristo unico mediatore, dilata a tutti gli uomini la sua missione salvifica (RdT 37 [1996] 505-526)

Giacomo Cirulli
Dalla liturgia al servizio
Anche se apertamente riconosciuto, il rapporto tra celebrazione liturgica e vita non è stato ancora sufficientemente interiorizzato. La liturgia – ricorda l’A. nella nota – rappresenta il culmine e la fonte dell’azione della Chiesa, ma deve anche indicare l’applicazione nel quotidiano di quel comandamento dell’amore, che è la causa originante del mistero, così che la memoria rituale possa esprimere e riflettere la memoria esistenziale, e l’offerta liturgica sia anche quella della propria vita (RdT 37 [1996] 527-535)

Forum ATI
I contributi di Armido Rizzi (La filosofia della religione come ermeneutica del fatto religioso) e di Maurizio Gronchi (Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo ieri, oggi e sempre) propongono utili materiali di riflessione per l’approfondimento della tematica del prossimo Congresso dell’Associazione. Il primo riflette a partire da una serie di opportune precisazioni terminologiche sull’approccio al fatto/fenomeno religioso in genere, mentre il secondo prende le mosse da una mappa delle diverse possibili interpretazioni dell’unicità della mediazione salvifica di Cristo per abozzarne una rapida valutazione critica (Rdt 37 [1996] 537-547)

Corrado Marucci
L’inferno e le sue pene
L’A. offre una documentata analisi di una recente e voluminosa monografia di Herbert Vorgrimler, che affronta un argomento difficile e complesso come l’inferno con una grande dovizia di informazioni ma, forse proprio per l’eccessiva ampiezza, con una certa giustapposizione di civiltà, epoche e personaggi e, talvolta, con scarso rigore teologico (RdT 37 [1996] 549-558)

ultimo aggiornamento 2 ottobre 2003